Buone vacanze
Le famiglie, in un passato ormai remoto, organizzavano anzitempo le vacanze, preparavano con metodici rituali l’occorrente e tiravano fuori bagagli in quantità esponenziale. Alla ricerca di momenti e storie da raccontare, di esperienze e immagini da ricordare, con quelle mappe cartacee spiegazzate e ripiegate, i segni visibili dei tragitti studiati e evidenziati come un libro da studiare; le soste già prestabilite e le strade chiamate per nome.
Nulla a che vedere con la tecnologia dei più moderni navigatori satellitari che se da un lato agevolano il tragitto, dall’altro precludono la necessaria sensazione di perdersi in un posto nuovo.
La precarietà della nostra generazione, impedisce perfino di programmarlo un viaggio. Già pensare al tempo libero o presunto tale sembra audace, la pianificazione dei dettagli poi, non trova neppure collocazione tra le possibilità contemplate. L’unica libertà è la navigazione in rete, spasmodicamente alla ricerca degli ultimi last minute da acchiappare in fretta e senza ripensamenti, come fosse un’asta in scadenza su e-bay. Male che vada il viaggio rimarrà virtuale.
Il nostro tempo è quello del mordi e fuggi, viviamo l’oggi senza molte pretese perché già domani sembra infinitamente lontano. Ecco che senza preavviso si parte.
Una valigia all’apparenza ridotta ma capace di evoluzioni sorprendenti, con estensione e costruzioni di scomparti alla stregua delle migliori costruzioni LEGO. Pochi indumenti ma scarpe comode per chi ha voglia di scoprire; I-pod e la musica nel cuore, fotocamera per fermare i ricordi; pochi soldi ma tante carte di credito, come se a pagare fossero gli altri! E poi, anche scegliessimo la Siberia come meta, la garanzia del collegamento a internet con lo smartphone, il netbook, l'I-Pad, anche il pacemaker in modalità wi-fi attraverso l’aorta. Non sia mai restassimo veramente soli.
Con chi si parte? L’amico, il compagno, la famiglia… forse soli alla ricerca di motivi e sapori nuovi, alla ricerca di un pensiero che riveli dove stiamo andando, ma soprattutto se vogliamo andare.
Nei viaggi alimentiamo il proposito di rinunciare alla frenesia di volere tutto, di riconquistare il proprio corpo e la propria mente per raggiungere un livello diverso, superiore, lontano dalle corse insensate e sterili e dalle ipocrisie di cui spesso sentiamo i sapori.
Pronti per il check-in. Nessuna preoccupazione. Un respiro profondo segna il momento di separazione tra l’essere dove siamo e dove saremo.
Nei viaggi alimentiamo il proposito di rinunciare alla frenesia di volere tutto, di riconquistare il proprio corpo e la propria mente per raggiungere un livello diverso, superiore, lontano dalle corse insensate e sterili e dalle ipocrisie di cui spesso sentiamo i sapori.
Pronti per il check-in. Nessuna preoccupazione. Un respiro profondo segna il momento di separazione tra l’essere dove siamo e dove saremo.
Il tempo delle vacanze è un tempo sospeso, quello in cui ci fermiamo a ricordare che viaggiamo dentro a un fiume che lascia tracce più o meno visibili di quello che siamo. Perfino la pioggia reclama il suo spazio. Vuole spazzare via quel sole che illude, colora, avvolge e non permette di pensare tanto confonde. Vuole creare il vuoto per apprezzare il nuovo giorno.
E allora buone vacanze, non importa dove e con chi, quello che conta è creare un momento di vuoto interiore e sgombrare la mente da pensieri e gestioni quotidiane che ci hanno schiacciato e abbrutito. Al rientro daremo spazio a un periodo nuovo e a nuove idee, quelle fresche e rigenerate, che avranno la leggerezza di una passeggiata in riva al mare, di una birra fresca bevuta in compagnia, di un amore che ritorna o che incontreremo per la prima volta in uno sguardo, in una promessa.
Non ho programmi né itinerari, nessuna scadenza, nessuna data, non ho ticket da ritirare, non faccio valigie perché non so decidere cosa può servire. Ovunque porterò la voglia di nuovo, la voglia e il bisogno di scoprire un luogo, un angolo… un gesto; di sentire le note calde di una canzone in lontananza e soprattutto il desiderio di ascoltare e di imparare da chiunque abbia anche solo un silenzio da raccontare.
A tutti voi buone vacanze.
Angela Giambona
Category: Editoriale
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