Placemaker

SONO ARRIVATA… UNO! 
Una giacca, una borsa… una cuffia e poi accanto e ancora accanto e poi di fronte e dietro… note su un pacco di kleenex, una penna, un rossetto, una custodia di occhiali vuota, non si sa mai… e non è l’elenco del  corredo minimo della borsa di una donna. È quello che vedi sulle postazioni qualche minuto prima dell’inizio di un turno cioè ogni mezz’ora. E non importa se sei una donna o se sei un uomo, in questo caso, al limite, puoi  aggiungere un casco o un borsello degli attrezzi; non importa chi tu sia, un “pLacemaker” non ha sesso.

E’ il collega che arriva prima, tanto prima… e piazza il suo gruppo a fianco dietro e avanti nella sua isola che prima non c’era e ora si. Forse un po’ confuso dall’abbondanza – ore 8.15 settore A - ma felice per l’opportunità di essere primo e dare scacco a chi pensa di essere professionale arrivando alle ore 8.20… mah! Questo povero illuso. Certo il collega non fa tutto da solo, si fa aiutare dall’indulgenza (ma sarà la parola giusta?) di chi coordina e supervisiona ma anche questo si sa… dipende dal giorno della settimana, dal turno e dal gruppo.

Un regolamento è tale solo se fissato, costante, sistematico, permanente, ma il nostro è… flessibile, elastico, versatile, agile, tollerante, disinvolto e quale volta spregiudicato anche… dipende, dipende dall’autorità che quel giorno a quell’ora in quel settore lo rappresenta. Che  sia costume solo perché siamo in estate? Naaaaa… anche in inverno pieno si notano le stesse “applicazioni” ma forse è per via della temperatura inadeguata che si definisce “malcostume”? Certo non è l’unico e forse non è il padre di tutti i vizi… settori a tempo, a gruppi, a giorni alterni… salvo ammettere le contaminazioni un giorno si  e un giorno no. Ma se poi ti scordi come hai cominciato? Palla in aria e ricominciamo da quello che serve… caro collega e mi riferisco anche a te che stai sul gradino più alto perché sei arrivato mooooolto prima di me (e hai lavorato tanto per questo ti chiami TL) un ultimo pensiero x  gli effetti di tutto ciò: delusione per la corsa inutile: il posto non ce l’hai, ricerca immediata dell’alternativa accontentandoti dell’isolotto che è rimasto e poi, dopo il login (nevvero?) sconcerto indignazione arrabbiatura che piano piano si moderano per lasciare spazio a comprensione e compassione, fai largo alla solidarietà. Si perché se ci pensi bene e bastano tre minuti, ANCHE TU, almeno una volta, hai occupato il tuo posto e forse uno o due di più... ;-))))

Medusa