Accordo = Deroga

Dal dizionario della lingua Italiana:

Nell'immaginario collettivo, di semplici lavoratori, si potrebbe pensare che un accordo, o patto, tra enti o persone, sia qualcosa di immutabile, che stabilisca delle regole certe da perseguire, e che non possa dare spazio o adito a dubbi ed interpretazioni, stolti!! Un accordo nella realtà dei fatti è tale, fino a quando qualcuna delle due parti contraenti, solitamente la più forte, decide che lo debba essere, quando però l'accordo risulta oneroso o nel peggiore dei casi sconveniente cosa succede?, si cambia, facile no?

"Dopo ampio dibattito la Commissione paritetica ha proposto una serie di azioni articolate come segue:

1) uscita volontaria anticipata

2) sospensione dell'erogazione relativa all'istituto della disponibilità oraria per i mesi di novembre e dicembre su base volontaria

3) estensione della pianificazione dei residui più consistenti improrogabilmente entro il primo quadrimestre del 2012, su base volontaria

4) Rateizzazione di eventuali conguagli non superiore a un dodicesimo dello stipendio lordo mensile

L'azienda infine, deciderà se accettare o meno tali proposte.

Anzi precisiamo l'azienda ha già deciso, proprio così. accolte tutte le "proposte" frutto di studio e dedizione avanzate dai vostri rappresentanti dopo giorni e giorni di riunioni e ascolto come sempre delle opinioni e delle proposte dei lavoratori, non solo accoglie le proposte ma ne specifica anche le modalità attuative in tempi record, cioè dopo aver letto le proposte, già si pianifica come attuarle, e poi si parla tanto di inefficienza...

Scherzi a parte, oggi assistiamo all'ennesimo accordo e confronto pro-forma, tra un'azienda che in maniera imprevista e non calcolata, si trova con l'acqua alla gola, e che non può rispettare gli impegni presi nell'ottobre 2010, e una nutrita schiera di rappresentanze sindacali pronti come sempre a "togliere le castagne dal fuoco" rispetto ad accordi che sono stati già presi.

Non dimentichiamoci un semplice fatto l'accordo originale nazionale del luglio 2010, che trova applicazione territoriale su Palermo con accordo dell'ottobre 2010, prevedeva la firma di un'accettazione da parte del dipendente di una modifica contrattuale, che si poneva in essere nel periodo 01/01-31/12/2011.

Non erano previste deroghe ne dilazioni temporali, se non per casi "eccezionali" non riconducibili a volontà aziendali, e di norma monitorati da tale commissione paritetica (che solo oggi vediamo apparire) entro 6 mesi dall'entrate in vigore dell'istituto.

Quindi, come al solito, monitoraggio uguale a zero, ed alla fine corri, arraffa, rattoppa, su situazioni che erano già palesi, l'indomani della CIGO sul servizio Sky.

Ma naturalmente, come più volte ribadito in altri articoli, un accordo è una formula che "lascia soddisfatte" entrambi le parti in questione, in questo caso azienda e lavoratori, superfluo chiedere a chiunque venga impattato da questa ennesima deroga all'originale accordo, chi si senta soddisfatto.

Faccio una piccola osservazione.

Dato che si propone di derogare ad un accordo che scadeva il 31 dicembre 2011, per portarlo (su base volontaria, sottilmente impiegata come formula) fino ad aprile 2012, mi sembrerebbe corretto riposizionare anche le collegate "estensioni orarie", cioè ampliare fino ad aprile 2012 di ulteriori 80 passaggi a 6 ore i consulenti pt4, secondo i criteri utilizzati fino ad oggi, questo accordo quantomeno, potrebbe addolcire l'ennesima deroga.

Ma forse questo sarebbe un accordo e non una deroga, quindi un punto di discussione è impossibile...