Shadowbox Effect
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                                                         La difficoltà non sta nel credere nelle nuove idee, ma nel fuggire dalle vecchie.
                                                        John Maynard Keynes
 
                              

Almaviva perde pezzi

Unknown | 00:40 | 0 commenti

400_lamaro Comunicato ai dipendenti
In data odierna, abbiamo avviato la procedura di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria per cessazione di attività per la unità produttiva di Roma Via Lamaro.
Le commesse interessate dalla procedura sono tutte quelle presenti nel sito,con la sola eccezione di quella “TIM Business”. Le persone coinvolte sono 632.
L’insostenibilità della prosecuzione delle attività è determinata, principalmente, da due ordini di ragioni: il perdurante,
insoddisfacente andamento dei parametri di qualità, produttività e flessibilità - che colloca il sito di Via Lamaro al di sotto della media del comparto -; il costo del lavoro e i costi di logistica particolarmente elevati – con il contratto di locazione dell’immobile, per altro, in scadenza al 31 dicembre 2012 -.
Considerati lo scenario macroeconomico attuale e l’andamento del mercato di riferimento, appare evidente la necessità e
improcrastinabilità della misura adottata. Continuare a sostenere – come fatto fino a oggi – una unità produttiva che genera un risultato economico e flussi di cassa gravemente negativi equivarrebbe, infatti, a mettere a rischio la tenuta complessiva delle attività svolte dalla Società in Italia.
Marco Tripi Presidente Andrea Antonelli Amministrazione Delegato
28 agosto 2012
Con questa comunicazione a firma congiunta del Presidente e dell'Amministratore Delegato della società, sono stati accolti al rientro delle ferie i lavoratori del call center Almaviva Contact della sede di via lamaro a Roma.
Una comunicazione che rende "improcrastinabile" la messa in cassa integrazione espulsiva di 632 famiglie che al limite della sussistenza lavorano da più di 10 anni nel sito di via lamaro a Roma, per conto di Almaviva Contact, appaltante diverse commesse, i lavoratori che verranno impattati da tale manovra sono così suddivisi:
"387 operatori che seguono le commesse TIM Consumer, i 135 che si occupano di Mediaset, i 54 che lavorano per Tpi, i 33 che seguono Eni Check Call, i 3 dell'Universita' La Sapienza e 8 dipendenti attualmente senza commessa, oltre ai 12 addetti alle funzioni di staff che saranno invece sospesi a zero ore per un periodo pari a 12 mesi". Salvi, invece, i 180 lavoratori che prestano servizio per Tim business, per i quali si profila un trasferimento in altra sede."
call-center-470x312Fuori da logiche di produttività o efficienza delle risorse, nonchè dai margini di guadagno aziendali che risultano allineati agli altri siti Italiani dell'azienda (Palermo, Milano, Napoli, Catania), il motivo di tale presa di posizione con tutta probabilità è da ricercarsi in una difficoltà nel poter trovare una sede alternativa a quella attualmente occupata che vedrà scadere , come riporta la comunicazione, il contratto di locazione alla fine dell'anno in corso.
Noi di ASI reputiamo moralmente ed eticamente ingiusto scaricare sulle spalle dei lavoratori delle incompetenze da attribuirsi prettamente alla dirigenza aziendale, incompetenze che palesemente si manifestano nell'incapacità di mettere in atto piani alternativi o economicamente sostenibili per poter riuscire a trovare soluzioni logistiche per tempo, prima di arrivare a scelte così drastiche.
Va inoltre ravvisato che la tenuta di mercato continua a esserci, in quanto le commesse gestite dal sito di via lamaro a Roma, non verranno definitivamente perse, ma sono state per tempo dislocate su altri siti della società, eludendo di fatto la motivazione economica sulla sostenibilità delle risorse impiegate nel sito in questione.
Ancora una volta l'azienda Almaviva dimostra con i fatti di considerare la propria forza lavoro come pesi da "scaricare" alla prima emergenza, ma sopratutto dimostra come il capro espiatorio per scelte dirigenziali errate sono e saranno sempre i lavoratori, prepariamoci quindi a mettere in campo qualsiasi forma di contrasto a questa gestione superficiale ed avventata della vita dei lavoratori e delle loro famiglie.
30 agosto 2012

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