Shadowbox Effect
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                                                         La difficoltà non sta nel credere nelle nuove idee, ma nel fuggire dalle vecchie.
                                                        John Maynard Keynes
 
                              

Assordante Silenzio

Unknown | 23:35 | 0 commenti

400_silenzio Questo silenzio ASSORDANTE preoccupa e destabilizza.
Lavoro da dieci anni in un'azienda di comunicazione che "non comunica", dove basta fare una rampa di scale e sembra di trovarsi un'altra dimensione!
Mi riferisco nello specifico al silenzio ASSORDANTE sulla situazione aziendale di questi giorni, in cui si respira un clima preoccupante, ma non chiaro, non esplicito, non si spiega, non si parla, si aspetta …
Tuttavia la cosa che mi preoccupa maggiormente è il dover constatare il fatto che tra un servizio e un altro l’umore dei consulenti è davvero diverso; già, perché in alcuni servizi, è stata data comunicazione che la situazione aziendale è davvero preoccupante in termini d’inefficienza che si traduce in perdite economiche e quindi di liquidità, con la conseguenza che ci potrebbero essere delle difficoltà nell’assolvere al pagamento degli stipendi nei prossimi mesi, con possibilità d’interventi aziendali volti a modificare l’attuale assetto dei lavoratori.
In altri servizi, di questo non si fa parola, e l’inefficienza si traduce in un’inadeguata risposta dei lavoratori alle continue sollecitazioni dei TL per rientrare tempestivamente nei parametri richiesti. Cosa che sembra avere il sapore, non di una crisi aziendale imminente e preoccupante, ma di un monito, un’esortazione, come tanti altri fatti a rientrare nei range richiesti.
E così…
C'è chi lavora ignaro di ciò che gli accade intorno, vive la sua giornata lavorativa come sempre, e come sempre accetterà ogni decisione che sarà presa al posto suo, con quell’ancestrale fatalismo arabo che alberga in noi siculi. Lui non ha molta stima nelle sue potenzialità o semplicemente non è cosa che lo interessa, la sua preoccupazione è quella di arrivare alla fine del mese, con il minore dispendio di energie possibile, sempre sorridente e rilassato, nulla lo tocca o lo infastidisce (tranne l’esclusione della sua squadra del cuore dal campionato), lui è sicuro, tranquillo che non sarà mai disturbato nella sua consueta prassi di lavoratore “silente”, tanto poi ci sarà qualcuno che con la solita spintarella gli darà una mano per continuare a fare ciò che ha fatto fino ad oggi, cioè niente!
E c’è anche chi puntuale nella sua postazione, compìto, attento come sempre, continua a spendersi nel migliore delle sue possibilità affinché la sua performance lavorativa rientri in tutti i canoni richiesti; sempre aggiornato, scrupoloso, preciso, paziente, cordiale con il cliente e con i colleghi, lavora nel rispetto di un’etica lavorativa, fiducioso che il suo contributo possa davvero essere d’aiuto al suo team, perché lui si sente parte di un team, di un progetto, di un obiettivo comune da raggiungere. Per lui lo stipendio alla fine del mese è importante, come per tutti, ma sapere che il suo lavoro quotidiano, la sua personalità, le sue capacità siano apprezzate e stimate, dall’azienda per cui lavora, non è cosa che possa essere tradotta in termini economici, perché attiene al soddisfacimento del suo essere “persona”.
E spera che il suo essere “persona” sia riconosciuto e non sia ancora una volta trattato come un numero da far quadrare.
E cosi mi sento un po’ confusa, la causa della crisi, in un momento storico come questo, è realmente un’incapacità (difficoltà) a soddisfare le richieste del cliente (leggasi committente), da parte dello staff nella sua totalità di qualsiasi servizio si tratti, o piuttosto un voler approfittare del momento per scrollarsi di dosso un po’ di “zavorra” (“nel rispetto” di chi quest’azienda l’ha fatta crescere e l’ha portata avanti, facendola diventare quella che oggi può essere considerata una delle più importanti realtà nel settore delle telecomunicazioni a livello europeo!!!), o è semplicemente la voglia di cambiare aria, per poterne respirare una più giovane e rampante!
Monia Mira Lanza
02 febbraio 2012

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