Shadowbox Effect
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                                                         La difficoltà non sta nel credere nelle nuove idee, ma nel fuggire dalle vecchie.
                                                        John Maynard Keynes
 
                              

L'era Rivoluzionaria

Unknown | 00:10 | 0 commenti

era rivoluzionaria

"Chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso"

Era Ernesto "Che" Guevara de la Serna, che pronunciava queste parole, molti di noi oggi a distanza di poco più di 40 anni dalla sua morte, conoscono di quest'uomo i seguenti dettagli, era un comunista rivoluzionario, ha fatto la sua fortuna vendendo magliettine con la sua faccia sopra...

A parte le battute, si respira aria...

Si respira aria di cambiamento, aria di rivoluzione, aria di movimenti spontanei che partono dal basso, c'è la voglia di cambiare la classe politica; c'è la voglia di gridare contro le istituzioni dormienti e sorde alle lamentele della popolazione; c'è la voglia di formare gruppi, perchè l'unione fa la forza...

Si respira quest'aria, ma non da adesso, già da un pò di anni almeno da una decina, non è colpa della crisi o di una classe politica piuttosto che un'altra, è la voglia di esserci, la voglia di essere partecipi e parte attiva del proprio futuro, di creare un mondo migliore per noi, ma sopratutto per i nostri figli.

Creare delle speranze, da un pò di anni la gente non spera più, non sogna, sempre ogni giorno legata a problemi che tolgono la voglia ed il tempo di sognare, di immaginare un futuro diverso, di creare un mondo migliore per coloro che verranno dopo te.

La storia si ripete, e così come negli anni '50 tra la Bolivia e Cuba, rinasce quel grido, quella voglia, certo i motivi sono del tutto diversi, i tempi sono diversi, ma lo spirito, lo spirito che viene rievocato è quello, la vittoria "siempre", a tutti i costi.

Avere uno scopo, un fine, cambiare il mondo, renderlo un posto migliore, questo quello che sta montando in questi anni, una coscienza collettiva che sta correndo ovunque, nelle piazze, nel web, nelle radio, nei volantini, nei muri, ovunque vi sia dello spazio da poter sfruttare, insomma, per lo scopo.

Flash mob, petizioni, lettere, mail, siti, questi gli strumenti utilizzati, pacifici ma incisivi, ognuno sta facendo la propria parte, ognuno nel suo piccolo sta interessando parenti ed amici, il giudizio è unico "in questo modo non possiamo andare avanti".

Tutto questo in Spagna....

E noi?

Dopo 3 scioperi contro la delocalizzazione ed uno sciopero Nazionale della CGIL, che ha visto partecipazioni che hanno rasentato il ridicolo; dopo mobilitazioni di massa, sotto le sedi istituzionali, dove per "massa" leggasi 30/35 unità; dopo la partecipazione ad un referendum abrogativo, riguardo il nucleare e altro, (si spera di no ndr) ma che alcuni exit polls danno come "scarsa"; dopo infine l'assoluta mancata presa di posizione contro un parlamento che conta quasi un centinaio fra inquisiti e condannati su poco più di 600 esponenti!!! (fonte)

E naturalmente se a tutto questo aggiungiamo che ancora dobbiamo metabolizzare i precedenti e prepararci al meglio per i prossimi appuntamenti calcistici Brasiliani mondiali... certo al 2014 ci vuole ancora un pò, ma si sa noi Italiani siamo previdenti, evitiamo di farci prendere alla sprovvista, siamo calcolatori e sopratutto precisi.

L'unica movimentazione di massa riuscita di recente è stata quella verso Roma per la finale di Coppa Italia, dove un'orda di 40.000 Palermitani con ogni mezzo ed espediente si sono recati; questi siamo noi... siamo Italiani...

A questo punto non possiamo far altro, che fare ciò che abbiamo sempre fatto, e cioè unirci all'urlo tutti indistamente...

FORZA SPAGNA!!!

I rivoluzionari Italiani, vi appoggeranno.... appena finita la partita in TV ma soprattutto... a cose fatte!!!

04 giugno 2011

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